Donazioni e Successioni in U.S.A.

INTRODUZIONE

Negli Stati Uniti è prevista un’imposta di successione sul trasferimento del patrimonio imponibile di un individuo deceduto, detto anche patrimonio lordo (“gross estate”), tale imposta è applicata dal Governo Federale. L’aliquota prevista raggiunge un massimo del 40% ed è prevista una franchigia che a partire dal 1 Gennaio 2018, è di 11 milioni e duecento mila dollari per un individuo e di 22 milioni e quattrocento mila dollari per le coppie sposate. La franchigia è soggetta a indicizzazione annua fino all’anno 2025, e, se non ci sarà intervento del legislatore, a partire dal 1 gennaio 2026, la franchigia ritornerà ai valori del 2017 aumentati in base all’inflazione.
L’imposta si applica con le stesse aliquote a soggetti che non sono cittadini americani e non risiedono ufficialmente sul territorio nazionale, ma che di fatto ivi sono stabiliti. In questo caso la franchigia è di soli $60,000 e non viene corretta annualmente tenendo conto del tasso di inflazione.
Oltre all’imposta di successione è prevista, per i cittadini americani e per i soggetti residenti, un’imposta sulle donazioni di ogni natura, materiali e immateriali, indipendentemente dal luogo in cui si trova la proprietà. L’imposta viene calcolata sul valore di mercato del bene al momento della donazione. È prevista una franchigia annuale indicizzata all’inflazione di $15,000 per individui fino a un massimo di $30,000 per coppie sposate. Si tenga presente che tale valore va ad abbassare la franchigia sulla tassa di successione di cui sopra. L’aliquota per la parte che eccede la franchigia raggiunge un massimo del 40%.
L’imposta di successione in USA e quella sulle donazioni sono unificate, pertanto le donazioni effettuate nell’arco della vita riducono la franchigia di cui si potrà beneficiare in sede di successione.
È prevista una tabella unificata da utilizzare per il calcolo sia dell’imposta di successione che sulle donazioni. Per base imponibile è da intendersi il valore del patrimonio che eccede la franchigia, che ricordiamo essere cumulativa tra cessioni risultanti da successione o donazione.
Inoltre, uno straniero non residente può essere soggetto al pagamento delle imposte sulle successioni e sulle donazioni negli Stati Uniti. Nello specifico, uno straniero non residente è soggetto alle imposte sulle successioni e sulle donazioni degli Stati Uniti, unicamente per i beni situati negli Stati Uniti.
La definizione di non residenza per le imposte sulle successioni e sulle donazioni, è completamente differente da quella di residenza per le imposte sul reddito. Ai fini delle imposte sulle successioni e sulle donazioni, uno straniero si considera non residente se ha il domicilio in un paese diverso dagli Stati Uniti. Il domicilio si determina sulla base di una prova che dimostri l’intento di permanere in un determinato paese.

DOMICILIO FISCALE

La normativa fiscale USA prevede che il domicilio si acquisisca vivendo in un luogo, anche per breve periodo, senza avere l’intenzione certa di non rimanervi in futuro. La mera residenza in un luogo, priva dell’intenzione di rimanervi a tempo indeterminato, non è sufficiente a costituire il domicilio fiscale altrove non ha effetto ai fini fiscali se non al momento dell’effettivo trasferimento. Proprio perché alla base del concetto di domicilio fiscale sono le reali intenzioni della persona, l’effettiva determinazione del domicilio fiscale si basa su molteplici fattori, tra cui la documentazione ufficiale rilasciata ai fini immigratori (inclusi visti di soggiorno e permessi di lavoro), l’ubicazione ed il peso degli interessi economici e degli investimenti della persona, i precedenti d’immigrazione di altri familiari, confronti tra il valore degli immobili residenziali, testimonianza e dichiarazioni della persona, natura e durata dei viaggi e delle permanenze negli USA.

COME MINIMIZZARE LE IMPOSTE SULLE SUCCESSIONI NEGLI STATI UNITI

a. La strategia principale consiste nel minimizzare i beni presenti nel patrimonio personale prima di ottenere la residenza, e dove possibile mantenere un certo tipo di controllo su tali beni.
b. Le donazioni pianificate a terzi devono essere fatte prima dell’acquisto della residenza.
c. Donazioni pianificate di beni situati negli Stati Uniti
i) Beni tangibili – Spostamento fisico del bene al di fuori degli Stati Uniti prima che la donazione venga eseguita.
ii) Immobili – Contributi a società straniere e donazione di titoli di società straniere.

I cittadini americani e i cittadini stranieri aventi domicilio negli USA sono soggetti ad imposta di successione e donazione per quanto riguarda beni materiali e immateriali ovunque situati. Di controverso, i cittadini stranieri privi di domicilio fiscale negli USA sono soffetti ad imposta di successione e donazione limitatamene ai beni presenti fiscalmente nel territorio USA. L’imposta di donazione non si applica generalmente alle donazioni di beni immateriali effettuate da soggetti stranieri privi di domicilio fiscale negli USA.

IL REGIME APPLICABILE AD EX-CITTADINI ED EX-TITOLARI DI GREENCARD

I cittadini americani che rinunciano alla cittadinanza e si stabiliscono all’estero e gli stranieri che abbandonano il loro domicilio negli USA acquistano lo status di “stranieri privi di domicilio fiscale USA” anche ai fini delle imposte di successione e donazione. Tuttavia, il regime fiscale dei soggetti che sono ex cittadini o ex titolari di carta verde subisce delle modifiche rispetto al regime di applicabilità ordinariamente agli stranieri privi di domicilio fiscale USA.
L’impianto normativo di riferimento ha subito più volte modifiche sino all’emanazione, nel 2008, dell’Heroes Earnings Assistance and Relief Tax Act. Tale legislazione prevede la tassazione in capo ai residenti e cittadini americani di lasciti ereditari e donazioni provenienti da particolari catergorie di ex cittadini e ex titolari di carta verde. Ciò comporta l’inversione del soggetto inciso dell’imposta, atteso che, ordinariamente, le imposte di successione e di donazione non gravano sui beneficiari dei lasciti o sui donatari bensì sul patrimonio del de cuius e sul donante.

LA CONVENZIONE ITALIA-USA SULLE IMPOSTE DI SUCCESSIONE

Il 30 marzo 1955, l’Italia e gli Stati Uniti hanno siglato una Convenzione per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali in materia d’imposte sulle successioni.
In virtù della Convenzione, nel caso di un de cuius il quale al tempo della morte era cittadino o era domiciliato in Italia (ma non era cittadino americano e non era domiciliato negli USA), gli USA devono accordare la stessa franchigia d’imposta prevista dalla legislazione interna USA ad un de cuius domiciliato negli USA, moltiplicata per un pro-rata. Il pro-rata è una frazione, il cui numeratore è il valore dei beni effettivamente soggetti ad un imposta negli USA, il denominatore è il valore dei beni effettivamente soggetti ad un imposta negli USA se il de cuius fosse domiciliato negli USA. Oltre ad una franchigia d’imposta, la Convenzione prevede una detrazione d’imposta. La detrazione d’imposta si applica nello Stato di cittadinanza o domicilio del de cuius ed è pari all’ammontare dell’imposta applicata dall’altro Stato contraente in relazione ai beni situati in tale altro Stato e soggetti a tassazione da entrambi gli Stati. Tale detrazione non può eccedere la quota dell’imposta applicata dallo Stato di cittadinanza o domicilio del de cuius e attribuibile a tali beni.

LE IMPOSTE DI SUCCESSIONE

A differenza delle tasse sul reddito, questo gruppo di tasse viene imposto al momento del trasferimento a titolo gratuito di proprietà localizzate negli USA, come ad esempio in caso di eredità o di donazione. Vi sono tre tipi di tasse che ricadono in questa categoria. La tassa di successione, la tassa sulle donazioni e la tassa sul trasferimento a generazioni successive. La tassa di successione viene imposta sul trasferimento di un bene localizzato negli Stati Uniti, alla morte del proprietario, come ad esempio in caso di lascito o legato. La regola generale stabilisce che nel momento in cui uno straniero trasferisca la proprietà di un bene di questo tipo al momento della sua morte, venga applicata la tassa di successione. I primi USD 60,000 sono esenti da tassazione (trasferimento esente) e il rimanente del valore del bene o dell’asse ereditario è tassato secondo un sistema di aliquota progressiva, con un’aliquota massima del 40%. Da considerare però che l’Italia è una delle poche nazioni ad aver siglato un trattato fiscale con gli Stati Uniti, rendendo di fatto questa tassa quasi irrilevante. Comunque sia, è importante sapere quale sia la definizione di bene localizzato negli Stati Uniti, in modo che il vostro avvocato fiscalista ne sia al corrente e non si rendano necessari altri strumenti di pianificazione fiscale.
Ai fini della tassa di successione, i seguenti beni sono considerati beni localizzati negli Stati Uniti:
• Beni immobili entro i confini degli Stati Uniti;
• Beni mobili cosiddetti tangibili, che si trovano negli Stati Uniti (ad esempio, denaro contante, gioielli, opere d’arte e automobili);
• Partecipazioni azionarie in società Statunitensi, quali Corporations e Limited Liability Companies; e
• Quote di proprietà di assicurazioni sulla vita di un’altra persona.

LE IMPOSTE SULLE DONAZIONI

La tassa sulle donazioni è imposta sui trasferimenti di beni localizzati negli USA durante la vita del donante, per un valore inferiore al valore medio di mercato del bene. Da considerare che le persone giuridiche non possano effettuare donazioni, e perciò questa tassa è in linea di massima applicabile a persone e non a società, trusts o associazioni. Diversamente da quanto detto sopra per la tassa di successione, non esiste un trattato tra Italia e Stati Uniti sulla tassa sulle donazioni. È necessario perciò prestare particolare attenzione quando si trasferisce un bene localizzato negli Stati Uniti per un valore inferiore al valore di mercato. Inoltre, diversamente da quanto detto per la tassa sulle successioni, l’ammontare dell’esenzione è di soli USD 14,000 all’anno e per persona.
Ai fini della tassa sulle donazioni, i seguenti beni sono considerati beni localizzati negli Stati Uniti:
• Beni immobili entro il confine degli Stati Uniti; e
• Beni mobili cosiddetti tangibili, che si trovano negli Stati Uniti (ad esempio, denaro contante, gioielli, opere d’arte e automobili).
Per fare un esempio, se possedeste una seconda casa a Los Angeles, valutata USD 500,000 e voleste donarla a vostra figlia, la tassa su questa donazione sarebbe all’incirca dell’ammontare di USD 200,000. In uno scenario del genere è comprensibile la necessità di ricorrere a un’accurata pianificazione fiscale per minimizzare le conseguenze fiscali, quali ad esempio vendere la casa a vostra figlia o donare solo una parte della stessa. La tassa sul trasferimento a generazioni successive è una tassa che viene imposta oltre alla tassa di successione e la tassa sulle donazioni. Tale tassa viene imposta sui trasferimenti alla seconda o successive generazioni. Questi trasferimenti sono tassati con un’aliquota fissa del 40%. I beni in questione verranno valutati al valore medio di mercato. Tornando all’esempio di cui sopra, se invece di donare la casa di Los Angeles a vostra figlia, la voleste donare a vostro nipote, dovreste pagare una tassa addizionale del 40% poiché la donazione è fatta a vostro nipote (in pratica state facendo una donazione ad una generazione successiva, da cui la tassa prende il nome). Tale tassa è in aggiunta alla tassa sulle donazioni che è comunque dovuta.
La tassa di successione viene imposta sul trasferimento di un bene localizzato negli Stati Uniti, alla morte del proprietario, come ad esempio in caso di lascito o legato. La regola generale stabilisce che nel momento in cui uno straniero trasferisca la proprietà di un bene di questo tipo al momento della sua morte venga applicata la tassa di successione. I primi USD 60,000 sono esenti da tassazione e il rimanente del valore del bene o dell’asse ereditario è tassato secondo un sistema di aliquota progressiva con un’aliquota massima del 40%.

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